DA STUDENTE AD ASSISTENTE: 3 insegnamenti chiave del mio ritorno in università

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La mia esperienza come assistente alla cattedra presso la facoltà di Scienze Motorie sede di Asti, nel corso “Basi del movimento”, è stato un momento formativo.
A soli 24 anni, mi sono trovato a collaborare con il professor Samuele Cravanzola (punto di riferimento per lo studio e la ricerca del nostro settore) per seguire il corso AT3, in un contesto in cui la differenza d’età con gli studenti era minima.

1. I meridiani miofasciali per un’allenamento CONSAPEVOLE

L’insegnamento dei meridiani miofasciali di Thomas Myers è stato uno dei punti salienti del corso. Questo approccio, che considera il corpo come un sistema integrato di catene muscolari, ha permesso agli studenti di comprendere meglio come i vari segmenti siano interconnessi.

Abbiamo esaminato come le tensioni in una parte del corpo possano influenzare altre aree, e come lavorare su queste catene possa migliorare la postura, migliorare la performance e prevenire infortuni. Come si può vedere dall’immagine qui sotto, abbiamo utilizzato il Plank (esercizio di stabilità del core) con l’obiettivo di far capire agli studenti le connessioni fasciali e funzionali principali.

Esecuzione del Plank

2. Ricercare la TEORIA nella PRATICA

Durante le sessioni pratiche, ho imparato che l’approccio più efficace è quello di partire dalla pratica per poi cercare la teoria che la supporta, non il contrario. Questo metodo ha dimostrato l’importanza di concentrarsi su ciò che funziona e risulta efficace nella pratica. Approfondire e studiare teorie che migliorano realmente la tecnica e la performance è essenziale per garantire un insegnamento di qualità. Questo vale anche per massimizzare i tuoi risultati in palestra.

Applicazione dei test di Janda

3. Sapere per SAPER FARE

Non basta sapere come eseguire un esercizio per allenarsi al meglio!

La teoria ci fornisce le conoscenze necessarie per capire come il corpo funziona, come risponde agli stimoli dell’allenamento, e come prevenire gli infortuni. Ad esempio, comprendere la biomeccanica dello squat permette di eseguire l’esercizio correttamente. Il sapere è indispensabile per personalizzare e adattare gli esercizi alle esigenze individuali, massimizzando i benefici e riducendo i rischi.

Mobilità della caviglia

Conclusioni

Un ringraziamento speciale va al Prof. Samuele che fin dal primo anno di università è stato il mio riferimento, successivamente collega e ad oggi grande amico.

Dott. Matteis Andrea – Personal Trainer – Chinesiologo

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